Solopaca Folk Festival 2011, dall'8 al 12 settembre un percorso musicale che, nel rispetto delle origini e delle tradizioni popolari e locali, guarda con attenzione ed interesse a nuove forme di espressioni sonore ed in particolare alla world music, frutto di una società multietnica e multiculturale.
Programma
Giovedì 8 Settembre 2011
ore 21.30: Luca Rossi in "Il Raccontaio" a seguire stage di "tammurriata" con Luca Rossi "Il Raccontaio". Lo spettacolo, scritto diretto ed interpretato da Luca Rossi si presenta come un divertente monologo teatrale che spazia tra prosa, musica e poesia. Lo spettacolo è tratto dall'omonimo libro e dal successivo "Il ritorno del Raccontaio" di cui lo stesso Luca Rossi è autore. In scena fino al 2 ottobre, lo show è un serrato susseguirsi di personaggi che, ora con le sembianze di una sedia, ora di un maiale, di un water o di un piccione viaggiatore, parlano, gesticolano, avanzano proteste e lamentele nei confronti degli umani: il tutto attraverso la bocca del Raccontaio. Un'ora di divertimento in cui esilaranti personaggi della strada e tammurriate dell'antica tradizione popolare campana si alternano in uno spettacolo singolare dal ritmo coinvolgente e partecipativo.
Venerdì 9 Settembre 2011
ore 22.00: "Ausulea Ensemble" Ausuléa è l'incipit di ogni racconto, di ogni canto. Tra gli anziani dialettofoni di questa terra, votata al lavoro e alla povertà, è consuetudine pronunciare, prima di intonare il canto e superata la timidezza iniziale, la più musicale delle parole: ausuléa, ascolta, presta attenzione a quello che sta per accadere. E' questa la maniera attraverso cui, da queste parti, gli informatori preparano il loro interlocutore, il modo in cui lo predispongono all'ascolto... E l'emozione cresce durante l'intonazione della prima voce e poi del coro che la segue e che, a poco a poco diventa vibrante ed incanta quando il canto si fa polifonico e di tanto in tanto si interrompe perchè sia comprensibile a me, estranea a quel mondo, quello che accade. E' ora che le immagini ritornano lucide alla mente e prendono forma nei luoghi, nelle storie di santi lavoratori della terra, nei racconti straordinari di un dio vendicativo, nelle inquietanti apparizioni dei fantasmi del passato, nei volti scavati dal sole nei corpi piegati dalla fatica e dallo sfruttamento. Non sono solo le melodie poetiche a ritornare alla luce, melodie di canascione e di frauli, ma è questa terra arroccata a palpitare, con i suoi corsi d'acqua che impediscono l'accesso ai viaggiatori, terra a volte inospitale, terra dominata da "taurno ca trona" e annuncia la tempesta: Castelpoto e Campoli con il loro territorio circostante, dove ogni segno del passato sembra essere stato irrimediabilmente cancellato, riprendono affannosamente il loro spirito vitale. Io mi guardo intorno e mentre ascolto queste voci, alcune forti imponenti, altre rotte dall'emozione, e mi accorgo che qualche donna si commuove, senza riuscire a nascondere un lacrimare silenzioso.... Ma c'è anche un altro repertorio e questo mi rallegra: è quello di Pietro De Simone,il piu consapevole tra gli informatori. I suoi canti sono gioiosi e irriverenti. Durante le ore di registrazione trascorse al suo fianco, sorrido a certe sue espressioni, osservo il suo gesticolare, ascolto attenta, a volte con imbarazzo mal celato, i versi licenziosi e non riesco a trattenere fragorose risate che si incidono sui nastri insieme alla sua voce, ma anche questo è un segno, un segno di trasmissione. Con questo lavoro restituiamo a questi luoghi, a questi uomini e a queste donne il loro sapere. Con Ausuléa riscriviamo la loro conoscenza, sempre ispirati dalla loro stessa memoria. Elisabetta Landi (Ausuléa)
Sabato 10 Settembre 2011
ore 22.00: "Agricantus" by Tonj Acquaviva Agricantus: è un gruppo di genere "ethnic electronica", nato a Palermo. Il gruppo si afferma a metà degli anni '90 con il "sound" del bandleader Tonj Acquaviva, e l'arrivo della cantante svizzera Rosie Wiederkehr. Fin dall'inizio, Agricantus (dal latino: il canto del campo di grano), ha sempre avuto una visione sconfinata del mondo, da cui estrarre una narrazione musicale attraverso legami con le culture dei cinque continenti. Il suo percorso artistico è simbolicamente basato sulla "visione della pace tra i popoli", pace che può essere costruita continuamente attraverso i suoni, la musica e le parole. L'intenzione è di arricchire la propria musica con suoni e colori, lingue e linguaggi, con il desiderio di condurre l'ascoltatore attraverso il continuo "crescendo" e "diminuendo" della musica, per passare ad un'altro mondo possibile. con la presenza di Amnesty International, Human Rights Tour 50° "Arte e Musica per i Diritti Umani"
Domenica 11 Settembre 2011
ore 22.00: "Allabua" Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento, con la comune coscienza di sentire propria l'eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. Alla Bua era una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento per accompagnare i canti di lavoro o d'amore. Parola ripetuta insistentemente, come fosse un mantra, costituiva una sorta di bordone e dunque di sostegno alla voce principale. Alla Bua starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa. E' in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.
Lunedì 12 Settembre 2011
ore 21.00: "Evoè" Evoè è composto da artisti uniti per passione e dall'intento di divulgare la cultura etno-musicale del sud Italia. Essi riprendono scene di tammurriata e balli di corteggiamento attraverso brani alcuni dei quali scelti tra i più famosi della musica etnica. Inizialmente di stampo prettamente popolare,durante il loro cammino decidono di arricchire la band di nuove sonorità volte a contaminare piacevolmente il loro sound per renderlo più innovativo e apprezzabile,pur rimanendo nell'ambito dei canoni dettati dalla più autentica tradizione musicale mediterranea. La ricerca musicale del gruppo spazia dalla pizzica tarantata tradizionale e dalla tammurriata fino ad arrivare all'etnico-mediterraneo più autentico intessuto di note pop-rock e rag. Gli Evoè si propongono di trasmettere attraverso i propri brani le emozioni e le suggestioni più autentiche della tradizione folkloristica meridionale,curando il tutto all'insegna del divertimento e del più profondo piacere musicale.
ore 22.00: "Tinturia" Nel dialetto siciliano i bambini sin troppo svegli e discoli vengono definiti tinti: Tinturia rappresentano le loro monellerie. I Tinturia nascono a metà anni '90: un giorno del 1996 incontrano Lello Analfino, come il resto della ciurma innamorato della musica, vista e vissuta come fonte di espressione artistica, protesta e divertimento. Da quel momento il connubio diventa indissolubile. Lello entra a tutti gli effetti nella band, inizia suonando le tastiere, poi ne diventa il cantante e, come si suole dire nel gergo del rock e del pop, il frontman. La vena artistica estrosa e geniale di Lello diventa immediatamente l'espressione e l'immagine leggera e irriverente, ma mai banale, del gruppo. Un gruppo formato da musicisti di primissima qualità, collaudato e affiatato, in grado di spaziare senza difficoltà dal pop al reggae, dal funk al rap - con un pizzico di folk innato nelle loro radici sicule ormeggiate nel mare agrigentino.
Giovedì 8 Settembre 2011
ore 21.30: Luca Rossi in "Il Raccontaio" a seguire stage di "tammurriata" con Luca Rossi "Il Raccontaio". Lo spettacolo, scritto diretto ed interpretato da Luca Rossi si presenta come un divertente monologo teatrale che spazia tra prosa, musica e poesia. Lo spettacolo è tratto dall'omonimo libro e dal successivo "Il ritorno del Raccontaio" di cui lo stesso Luca Rossi è autore. In scena fino al 2 ottobre, lo show è un serrato susseguirsi di personaggi che, ora con le sembianze di una sedia, ora di un maiale, di un water o di un piccione viaggiatore, parlano, gesticolano, avanzano proteste e lamentele nei confronti degli umani: il tutto attraverso la bocca del Raccontaio. Un'ora di divertimento in cui esilaranti personaggi della strada e tammurriate dell'antica tradizione popolare campana si alternano in uno spettacolo singolare dal ritmo coinvolgente e partecipativo.
Venerdì 9 Settembre 2011
ore 22.00: "Ausulea Ensemble" Ausuléa è l'incipit di ogni racconto, di ogni canto. Tra gli anziani dialettofoni di questa terra, votata al lavoro e alla povertà, è consuetudine pronunciare, prima di intonare il canto e superata la timidezza iniziale, la più musicale delle parole: ausuléa, ascolta, presta attenzione a quello che sta per accadere. E' questa la maniera attraverso cui, da queste parti, gli informatori preparano il loro interlocutore, il modo in cui lo predispongono all'ascolto... E l'emozione cresce durante l'intonazione della prima voce e poi del coro che la segue e che, a poco a poco diventa vibrante ed incanta quando il canto si fa polifonico e di tanto in tanto si interrompe perchè sia comprensibile a me, estranea a quel mondo, quello che accade. E' ora che le immagini ritornano lucide alla mente e prendono forma nei luoghi, nelle storie di santi lavoratori della terra, nei racconti straordinari di un dio vendicativo, nelle inquietanti apparizioni dei fantasmi del passato, nei volti scavati dal sole nei corpi piegati dalla fatica e dallo sfruttamento. Non sono solo le melodie poetiche a ritornare alla luce, melodie di canascione e di frauli, ma è questa terra arroccata a palpitare, con i suoi corsi d'acqua che impediscono l'accesso ai viaggiatori, terra a volte inospitale, terra dominata da "taurno ca trona" e annuncia la tempesta: Castelpoto e Campoli con il loro territorio circostante, dove ogni segno del passato sembra essere stato irrimediabilmente cancellato, riprendono affannosamente il loro spirito vitale. Io mi guardo intorno e mentre ascolto queste voci, alcune forti imponenti, altre rotte dall'emozione, e mi accorgo che qualche donna si commuove, senza riuscire a nascondere un lacrimare silenzioso.... Ma c'è anche un altro repertorio e questo mi rallegra: è quello di Pietro De Simone,il piu consapevole tra gli informatori. I suoi canti sono gioiosi e irriverenti. Durante le ore di registrazione trascorse al suo fianco, sorrido a certe sue espressioni, osservo il suo gesticolare, ascolto attenta, a volte con imbarazzo mal celato, i versi licenziosi e non riesco a trattenere fragorose risate che si incidono sui nastri insieme alla sua voce, ma anche questo è un segno, un segno di trasmissione. Con questo lavoro restituiamo a questi luoghi, a questi uomini e a queste donne il loro sapere. Con Ausuléa riscriviamo la loro conoscenza, sempre ispirati dalla loro stessa memoria. Elisabetta Landi (Ausuléa)
Sabato 10 Settembre 2011
ore 22.00: "Agricantus" by Tonj Acquaviva Agricantus: è un gruppo di genere "ethnic electronica", nato a Palermo. Il gruppo si afferma a metà degli anni '90 con il "sound" del bandleader Tonj Acquaviva, e l'arrivo della cantante svizzera Rosie Wiederkehr. Fin dall'inizio, Agricantus (dal latino: il canto del campo di grano), ha sempre avuto una visione sconfinata del mondo, da cui estrarre una narrazione musicale attraverso legami con le culture dei cinque continenti. Il suo percorso artistico è simbolicamente basato sulla "visione della pace tra i popoli", pace che può essere costruita continuamente attraverso i suoni, la musica e le parole. L'intenzione è di arricchire la propria musica con suoni e colori, lingue e linguaggi, con il desiderio di condurre l'ascoltatore attraverso il continuo "crescendo" e "diminuendo" della musica, per passare ad un'altro mondo possibile. con la presenza di Amnesty International, Human Rights Tour 50° "Arte e Musica per i Diritti Umani"
Domenica 11 Settembre 2011
ore 22.00: "Allabua" Gli Alla Bua nascono dalle esperienze più tradizionali della cultura musicale salentina. Si sono formati inizialmente tra le ronde della storica festa di San Rocco a Torrepaduli, nelle notti itineranti del canto pasquale di Santu Lazzaru, nelle tipiche feste delle curti fatte di vino, voci spiegate e incessabili tamburelli. Tra questi suoni si sono uniti i sei componenti del gruppo, provenienti da vari paesi del Salento, con la comune coscienza di sentire propria l'eredità della musica popolare, appresa direttamente nelle proprie case e con la grande passione di suonarla, tramandarla e divulgarla. Alla Bua era una locuzione utilizzata dagli anziani del Sud Salento per accompagnare i canti di lavoro o d'amore. Parola ripetuta insistentemente, come fosse un mantra, costituiva una sorta di bordone e dunque di sostegno alla voce principale. Alla Bua starebbe dunque per altra via, altra cura, altra malattia, medicina alternativa. E' in questo concetto che si concretizzano lo spirito e il suono del gruppo. La cura dai mali del passato, quelli provocati dal morso velenoso della leggendaria taranta, i mali di una società stremata dalle difficoltà e dalla povertà che diviene oggi, similmente, una cura contro la frenesia e la piattezza della società moderna. Una cura dunque che ieri come oggi avviene a suon di pizzica pizzica, danza forte, calda e liberatoria.
Lunedì 12 Settembre 2011
ore 21.00: "Evoè" Evoè è composto da artisti uniti per passione e dall'intento di divulgare la cultura etno-musicale del sud Italia. Essi riprendono scene di tammurriata e balli di corteggiamento attraverso brani alcuni dei quali scelti tra i più famosi della musica etnica. Inizialmente di stampo prettamente popolare,durante il loro cammino decidono di arricchire la band di nuove sonorità volte a contaminare piacevolmente il loro sound per renderlo più innovativo e apprezzabile,pur rimanendo nell'ambito dei canoni dettati dalla più autentica tradizione musicale mediterranea. La ricerca musicale del gruppo spazia dalla pizzica tarantata tradizionale e dalla tammurriata fino ad arrivare all'etnico-mediterraneo più autentico intessuto di note pop-rock e rag. Gli Evoè si propongono di trasmettere attraverso i propri brani le emozioni e le suggestioni più autentiche della tradizione folkloristica meridionale,curando il tutto all'insegna del divertimento e del più profondo piacere musicale.
ore 22.00: "Tinturia" Nel dialetto siciliano i bambini sin troppo svegli e discoli vengono definiti tinti: Tinturia rappresentano le loro monellerie. I Tinturia nascono a metà anni '90: un giorno del 1996 incontrano Lello Analfino, come il resto della ciurma innamorato della musica, vista e vissuta come fonte di espressione artistica, protesta e divertimento. Da quel momento il connubio diventa indissolubile. Lello entra a tutti gli effetti nella band, inizia suonando le tastiere, poi ne diventa il cantante e, come si suole dire nel gergo del rock e del pop, il frontman. La vena artistica estrosa e geniale di Lello diventa immediatamente l'espressione e l'immagine leggera e irriverente, ma mai banale, del gruppo. Un gruppo formato da musicisti di primissima qualità, collaudato e affiatato, in grado di spaziare senza difficoltà dal pop al reggae, dal funk al rap - con un pizzico di folk innato nelle loro radici sicule ormeggiate nel mare agrigentino.
Website: www.prolocosolopaca.it
Info: ingresso libero
Quando: dall'8 al 12 settembre 2011
Dove: Solopaca (BN)
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