La Reggia di Caserta, Patrimonio Culturale dell’Umanità, si presenta al pubblico dopo i recenti restauri condotti secondo tre direzioni: l’ampliamento dell’offerta museale mediante l’apertura di nuovi spazi e percorsi espositivi, il riordino delle collezioni e la riapertura di tutte le sale degli appartamenti reali. Inoltre l’offerta al pubblico è stata implementata anche dalla pubblicazione di una nuova guida ai percorsi riallestiti degli Appartamenti Storici ed alle collezioni.
Ecco alcuni numeri del recente restauro:
140 dipinti inediti - raggruppati per percorsi tematici monografici tra i quali il cospicuo fondo di“Nature morte” o i “Soggetti Orientali” di Michele Scaroina - sono stati esposti per la prima volta nella Quadreria (composta da nove sale di nuova apertura al piano terra del Palazzo Reale); altri 120 dipinti relativi ai Fasti Farnesiani - tra i quali le Battaglie di Alessandro Farnese, il matrimonio di Elisabetta Farnese e Filippo V, ma anche le opere dedicate a Carlo e a Ferdinando IV
di Borbone, a Francesco I e Ferdinando II, o ancora esempi di pittura di genere di XVIII e XIX secolo - non più esposti da tempo, sono stati riallestiti nella Pinacoteca al piano nobile, accanto alle opere già presenti tra le quali le celebri vedute di J. P. Hackert - ed ancora circa un centinaio di oggetti d’arte (porcellane, tessuti, sculture etc.) sono stati raccolti in altri spazi visitabili su prenotazione, dedicati alle “Arti decorative a Palazzo”.
Il progetto “Maestà Regia” ripropone inoltre l’ordinamento della Pinacoteca e la sistemazione delle sale degli Appartamenti Storici già realizzati da Gino Chierici tra il 1927 ed il 1933 ed ormai storicizzati nella loro configurazione, pur se alterati da modifiche avvenute nel tempo, dovute anche alle nuove acquisizioni come ad esempio la ricchissima collezione “Terrae Motus” una delle più importanti raccolte pubbliche di arte contemporanea, donata da Lucio Amelio al Palazzo Reale nel 1992 ed anch’essa riallestita di recente.
Contribuisce all’incremento dell’offerta museale anche il percorso architettonico denominato “La Scala Regia da cielo a terra” che guida alla visita della volta ellittica di copertura del Vestibolo superiore e degli spazi dei sottotetti, consentendo di apprezzare le ardite tecniche costruttive utilizzate da Vanvitelli nella fabbrica casertana.
Ecco alcuni numeri del recente restauro:
140 dipinti inediti - raggruppati per percorsi tematici monografici tra i quali il cospicuo fondo di“Nature morte” o i “Soggetti Orientali” di Michele Scaroina - sono stati esposti per la prima volta nella Quadreria (composta da nove sale di nuova apertura al piano terra del Palazzo Reale); altri 120 dipinti relativi ai Fasti Farnesiani - tra i quali le Battaglie di Alessandro Farnese, il matrimonio di Elisabetta Farnese e Filippo V, ma anche le opere dedicate a Carlo e a Ferdinando IV
di Borbone, a Francesco I e Ferdinando II, o ancora esempi di pittura di genere di XVIII e XIX secolo - non più esposti da tempo, sono stati riallestiti nella Pinacoteca al piano nobile, accanto alle opere già presenti tra le quali le celebri vedute di J. P. Hackert - ed ancora circa un centinaio di oggetti d’arte (porcellane, tessuti, sculture etc.) sono stati raccolti in altri spazi visitabili su prenotazione, dedicati alle “Arti decorative a Palazzo”.
Il progetto “Maestà Regia” ripropone inoltre l’ordinamento della Pinacoteca e la sistemazione delle sale degli Appartamenti Storici già realizzati da Gino Chierici tra il 1927 ed il 1933 ed ormai storicizzati nella loro configurazione, pur se alterati da modifiche avvenute nel tempo, dovute anche alle nuove acquisizioni come ad esempio la ricchissima collezione “Terrae Motus” una delle più importanti raccolte pubbliche di arte contemporanea, donata da Lucio Amelio al Palazzo Reale nel 1992 ed anch’essa riallestita di recente.
Contribuisce all’incremento dell’offerta museale anche il percorso architettonico denominato “La Scala Regia da cielo a terra” che guida alla visita della volta ellittica di copertura del Vestibolo superiore e degli spazi dei sottotetti, consentendo di apprezzare le ardite tecniche costruttive utilizzate da Vanvitelli nella fabbrica casertana.
Info: www.reggiadicaserta.org
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